FRA' GIOVANNI - beati i costruttori di pace

 

la storia di fra' Giovanni Maria Sanna, vescovo di Gravina e Irsina (1922-1953)

          Un gruppo di ragazzi pieni di talento di Gravina in Puglia sta portando in giro "FRA' GIOVANNI SANNA - beati i costruttori di pace", musical che ho potuto qui caricare CON TUTTI I BRANI INTEGRALI grazie alla gentile concessione delle Suore di Gesù Crocifisso, le stesse che mi hanno commissionato il musical. Il musical racconta per l'appunto del santo vescovo che, circa un secolo fa, ha fondato il loro Istituto.

        

LA LOTTA  La storia si apre a Gravina con braccianti disperati che, mossi dalla fame e dalla rabbia, danno l'assalto alla masseria di una proprietaria terriera. Nel momento dello scontro non ci sono più freni alle vendette tra famiglie e allo sfogo degli odi mai sopiti. Questo è l'ambiente dove fra Giovanni è stato mandato per raccogliere e guidare il popolo di Dio.

STRUMENTO DI PACE  Giovanni è davanti al Santissimo e con Lui si confida, titubante di fronte a un'impresa così ardua. Accanto, ha sempre il suo angelo custode.

FESTA  Tra le acclamazioni della folla, Giovanni si insedia a Gravina come vescovo, e rivolge accorate parole di pace a questi suoi figli.

CIELO SULLA TERRA  Giovanni va a cercare la sua gente, i poveri e i confusi. Vuol dare loro la pace e l'armonia del Regno di Dio, l'unico che può risolvere tutti i problemi sociali, al di là delle ideologie che invitano alla violenza. Questo canto è la risposta di Giovanni alle acclamazioni della folla nel brano precedente, e per questo ho pensato a una melodia che rievocasse il tema musicale delle acclamazioni.

A CARTE SCOPERTE  Giovanni usa ogni mezzo che ha nelle sue mani pur di portare la pace, e allora intanto subito dà un esempio di generosità ai latifondisti, donando ai braccianti terre della Diocesi... Poi indice congressi eucaristici, per invitare le sue "pecorelle" all'Eucarestia che è il sacramento dell'unità... Infine chiama a Gravina ordini religios,i per mostrare come la povertà invece che una sfortuna possa essere una scelta d'amore a Dio, che chiama la Provvidenza... Ecco allora la scena di questo brano: in piazza passa la padrona accompagnata da uno strano individuo vestito di rosso, che pare un suo consigliere. Al passaggio della padrona tutti si inchinano, ma non così un bracciante, che resta fiero a testa alta perché ora lui possiede un pezzetto di terra, donatogli da Vescovo. La padrona si indigna con lui, e sollecitata dall'individuo in rosso, deride Giovanni... che sta comparendo in scena. Ma Giovanni non se ne cura, si avvicina ai braccianti e, con le braccia aperte su di loro, proclama che la povertà può essere una cosa santa e bella. A questo punto l'individuo in rosso, non potendo più contenere la sua ira, scaglia le sue invettive contro Giovanni: che il gioco si faccia a carte scoperte! Lui è il Maligno, che perseguiterà e tormenterà Giovanni con dolori spirituali ma soprattutto fisici, fino a che Giovanni non si inginocchierà davanti a lui.

GESU' CROCIFISSO  E Giovanni si inginocchia, sì, ma non certo di fronte al Maligno. La scena che segue lo vede infatti in una cappella, inginocchiato davanti al Crocifisso, a pregare e aprirgli il cuore sul suo desiderio di avere al suo fianco, per la sua missione, una “schiera di anime amanti”, che portino proprio il nome di "Gesù Crocifisso". È l’intuizione del nuovo istituto che sta per fondare. Nei banchi dietro di lui, sedute col rosario in mano, ci sono tre figure femminili (Lucia, Beatrice e Margherita) che sono quelle che diverranno le prime “Figlie di Gesù Crocifisso”. Lucia commenta la scena.

IO TI MAGNIFICO  Le tre donne si avvicinano a Giovanni, e gli chiedono come consacrarsi a Dio, in una vita che sia al servizio della Chiesa di Gravina. Giovanni in questo sente una risposta del Padre, ed esulta proprio come aveva fatto Maria quando aveva incontrato Elisabetta. E come Maria ora anche Giovanni magnifica Dio e la sua misericordia, che si è chinata su di lui.

PEREGRINATIO  Le prime Figlie di Gesù Crocifisso cominciano con gioia la loro missione di catechesi nelle parrocchie di Gravina, andando a cercare i  poveri, i deboli ed ammalati, e anche animando una originale devozione, quella della “Madonna Pellegrina”, cioè il trasporto di statuina della Madonna nelle varie case, come occasione per pregare insieme e di vivere la fraternità cristiana. Ma il Maligno è sempre teso a contrastare ogni opera di Giovanni, e così prima insuffla tra la gente invidie e maldicenze (le Figlie di Gesù Crocifisso, che operano in unità con il Vescovo, non saranno le sue “spie” nella parrocchia e contro i parroci?), poi addirittura riesce a far proibire, dall’Autorità Vaticana, che le Figlie possano accogliere nuove vocazioni, in modo da impedire la sopravvivenza dell'istituto.

NOI PREGHIAMO TE, GESU'  Il maligno non smette di tormentare Giovanni con mille ostacoli, facendogli arrivare minacce di morte, sottoponendolo a ribellioni da parte del suo clero, a umiliazioni per la sua dignità, a soprusi, a derisioni, ma soprattutto tenendo tenacemente conficcata nella sua carne, come per Santa Caterina e san Paolo, una spina, indicibile ma dolorosissima, che non gli dà tregua. Infine, tanto inveisce sul suo corpo, che Giovanni cade in uno stato comatoso, che prelude alla morte. La scena mostra il suo letto di morte, le sue Figlie che pregano incessantemente e, quasi in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, il Maligno che assale Giovanni con violente tentazioni. Ma Giovanni non teme il dolore, e lo accetta come volontà di Dio, proprio come Gesù redentore. A questo punto il Maligno si ritrae sconfitto, e l’Angelo Custode canta la vittoria di Giovanni e la sua guarigione, dicendogli che però la spina non gli sarà tolta, perché Dio da lui vuole le virtù eroiche.

COME LEI  Passano gli anni, e finalmente arriva l’approvazione delle Figlie di Gesù Crocifisso! l’Istituto vivrà, e potrà aprire le porte alle tante vocazioni che premono per entrare, e che l’obbedienza ha fino a quel momento proibito di accogliere. Le Figlie ora possono svolgere con pienezza la loro missione, e Giovanni mostra loro, come modello da imitare, Maria, l’Immacolata.

RAGGI DI SOLE  È il tramonto. Nell’angusta cella dove fra’ Giovanni passa gli ultimi giorni della sua vita, l’Angelo Custode gli spalanca la visione, oltre lo spazio e il tempo, di cosa sarà delle sue Figlie, e come evolverà l’opera. Le sue Figlie lui le voleva missionarie, e pensava alla Cina, ma i disegni di Dio le condurranno in nuovi impensati continenti. L’Angelo mostra a fra’ Giovanni come le opere di catechesi che le sue Figlie svolgeranno nei più svariati luoghi e ambienti saranno come raggi di sole che illuminano e portano pace. E la particolare atmosfera nella quale svolgeranno la loro missione - di abbandono in Gesù Crocifisso fonte di ogni vita, di creatività e di letizia francescana - farà sì che la gente le chiami “le suore della gioia”.

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