Il romanzo è ambientato in un continente primordiale di 10.000 anni fa, culla di tutte le civiltà che sarebbero poi fiorite.

          Il viaggio verso la conoscenza estrema dello sciamano Knu-ut e del principe Dork, diversissimi l'uno dall'altro per età, sensibilità e visione del mondo, evoca l'esperienza del "dialogo" che oggi si diffonde sempre più tra persone di convinizioni diverse, credenti e non credenti.

          La dottrina dei monasteri delle montagne del cielo, poi, suggerisce come, in questo mondo di dolore, il paradiso sia una realtà da costruire già su questa terra, e come l'unico mezzo capace di realizzarlo sia la concordia.

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